Progetti

progetto MiSe

APM è coproponente insieme alla sociatà LAR di campogalliano (Mo) del progetto dal titolo : Tecnologia di prossima generazione finalizzata allo sviluppo di avanzati contenitori per alimenti che favoriscono la sostituzione di materiali fortemente energivori consentendo altresì il superamento delle attuali barriere che ostacolano lo sviluppo di futuri prodotti - Prog. n. F/0227/02/X26 - CUP B78C15000210008  - durata 32 mesi.

Il progetto affronta le attuali problematiche relative al packaging alimentare per contenitori di dimensioni superiori ai 1.000 ml che generalmente sono esclusivamente in vetro o in metallo, non essendo disponibili contenitori in plastica affidabili e impilabili. Pertanto il progetto ha come scopo la prototipazione di contenitori in plastica multistrato di grande dimensioni affidabili, sicuri e impilabili.
Il progetto prevede infatti lo sviluppo di innovativi contenitori multistrato con migliorate proprietà chimiche e termo-meccaniche utilizzando la tecnologia della coestrusione con soffiaggio (EBM) per la produzione di contenitori di varie dimensioni, come flaconi, fusti e taniche con volumi variabili da 0,2 a 30 lt. Saranno studiati adesivi, miscele polimeriche per la produzione di contenitori con la tecnologia di estrusione con soffiaggio fino a sei strati. Ogni strato ha lo scopo di conferire ai contenitori specifiche proprietà, come la barriera funzionale all'ossigeno, il recupero degli scarti di produzione e lo sviluppo di adesivi con elevata efficienza. Questa attività di ricerca e sviluppo ha come scopo quello di un rafforzamento delle struttura produttive dei proponenti e permetterà inoltre una espansione delle loro attività produttive. Questi prodotti trovano impiego, nel caso dei contenitori multistrato con proprietà barriera, per la conservazione di cibi e bevande (per es. il latte, il vino, la birra, ecc) e dei farmaci. In particolare, i contenitori con proprietà barriera per il trasporto e l’imballaggio di alimenti sono una valida alternativa ai contenitori di vetro e di metallo (allumino) di grandi dimensioni per la loro leggerezza, la facilità di lavorazione e le buone proprietà termo-meccaniche. Inoltre, i contenitori multistrato con proprietà barriera all’ossigeno per alimenti, o in generale per tutti i prodotti agroalimentari, mostrano un prolungamento del tempo di vita del prodotto (shelf-life) conservandone gli aromi e i sapori. APM partecipa al progetto con lo sviluppo di miscele polimeriche con proprietà adesive a caldo migliorate per la produzione di contenitori multistrato con barriera funzionale e con la messa a punto delle condizioni di processo con la  caratterizzazioine reologica, termomeccanica e chimico fisica dei prototipi dei contenitori multistrato.

 

GLV prototype

 Il Progetto GLV prevede la costruzione di un HUB BIOMASSE, cioè di un “impianto pilota” per la formulazione sperimentale di prodotti chimici biologici che potranno poi essere realizzati da aziende interessate ad entrare ovvero a potenziare la loro presenza nelle diverse fasi della filiera Biomasse/Bioplastiche. Nel progetto GLVP, si intende individuare tutti i problemi legati alla verifica scientifica e tecnologica dei processi e, allo stesso tempo, dedicare un’attenzione molto forte alla valutazione della congruenza economica e organizzativa del Progetto Green Lab Valley e alla possibilità che si possa davvero creare una compagine societaria di grado di garantirne sia la fase iniziale che il successivo consolidamento. E’ evidente che questi possibili nuovi insediamenti produttivi, finalizzati ad operare in settori con grandi potenzialità di crescita futura, sarebbero favoriti dalle sinergie che potrebbero derivare dalla localizzazione in un Polo Chimico con strutture e servizi ancora tra i migliori e più sicuri d’Europa (CUP: F72I15000590002)

dal  sito della regione emilia romagna

 

 

FIT L46/82 - A01/2233/00/X16

Scopo principale del programma è lo sviluppo di nuove miscele polimeriche e la realizzazione di un nuovo prodotto di origine polimerica da utilizzarsi come materia prima nel processo detto “per stampaggio rotazionale” per applicazioni nei settori dell’arredamento e dell’automobile. Rispetto a quelli oggi utilizzati nello stampaggio rotazionale, il nuovo materiale polimerico è formato da miscele contenenti polistirene, plastificanti e elastomeri termoplastici, adatti a questo tipo di processo, in modo da avere elevata fluidità allo stato fuso, buona stabilità dimensionale con la temperatura e le proprietà, come la verniciabilità e l’incollaggio, richieste nei settori applicativi scelti

Green Cluster

Negli ultimi anni è aumenta la richiesta di materiali polimerici compostabili, cioè che sono in grado di essere biodegradati dai batteri presenti nel terreno o nell’acqua. In particolare questa è una condizione molto importante per l’uso in discariche per RSU riciclabili (Rifiuti Solidi Urbani), poiché consente di ridurre in modo importante i volumi di materiali polimerici. Questi tipi di polimeri possono essere aggiunti nei contenitori per il riciclo dei rifiuti organici (umido). La compostabilità dei materiali polimerici biodegradabili è regolata dalla norma europea EN ISO 13432 che consente di applicare la Certificazione della Compostabilità ai materiali polimerici per imballaggi, che di solito è fornita  dal Consorzio Italiano Compostatori (CIC), che rilascia il MARCHIO COMPOSTABILE CIC.

Le reti a base di materiali polimerici trovano largo impiego come imballaggi per frutta e ortaggi. Infatti le reti polimeriche sono molto usate per il confezionamento di patate, cipolle e agrumi con macchine confezionatrici verticali. L’etichetta è applicata per termosaldatura alla rete estrusa in polietilene. Generalmente vi è una disponibilità di un’ampia gamma di colori. Si possono scegliere due tipi di rete, in base alla presentazione del prodotto che si vuole ottenere: la rete tessuta con trama a giro inglese assicura un'ottima copertura del prodotto insaccato ed il massimo risultato in termini di brillantezza, lucentezza e colore della confezione. Invece la rete tessuta con trama a quadrelli, grazie alle sue maglie più larghe, consente di mostrare meglio il prodotto contenuto e di evidenziarne le caratteristiche qualitative.

Lo scopo del presente progetto è quello di utilizzare materiali polimerici industriali derivati da risorse rinnovabili come l’acido polilattico (PLA) o da miscele di polimeri biodegradabili, come amido modificato (AM), policaprolattone (PCL),  polidrossialcanoati (PHB) e Polibutilensuccinati (PBS) per la produzione di film mono- e bi- orientati (con estrusori monovite a testa piana) e tubolari (con estrusori monovite con testa per soffiatura a bolla) biodegradabili e compostabili per applicazioni nell’imballaggio alimentare come da norma EN ISO 13432/2002  (CUP: E72C10000140001)

 

 

LIFE12/ENV/IT/00600

Bio-inspired thermo/UV curable monomers and polymers’  (BiMoP)

Progetto Europeo LIFE12 ENV/IT/00600

Background:

Uso di biomasse a base di scarti di amido dell’industria alimentare  per la produzione di composti ​​chimici biodegradabili e compostabili.
Applicazioni con monomeri e polimeri ottenute da risorse rinnovabili come alternative a composti chimici pericolosi per la salute dell’uomo e dell’ambiente derivate ​da risorse fossili.

 

Obiettivo principale:

Utilizzo dell’acido itaconico e dei suoi derivati​​, come materie prime per la produzione di bioplastiche  biodegradabili e compostabili.

Azioni principali:

1.Produzione di vernici e adesivi  biodegradabili e compostabili per l’imballaggio alimentare
2.Eliminazione delle emissioni di gas pericolosi, come la formaldeide e lo stirene contenute nelle resine poliestere insature e fenoliche.
 

 

advanced polymer materials