Chimiche

Determinazione del numero acido per resine poliestere (cod. O.1)

Il contenuto di acidi e anidridi libere in una porzione di prova è determinato secondo la norma ISO 2114 mediante titolazione della resina disciolta in opportuno solvente con soluzione standard di KOH in metanolo, in presenza dell'indicatore fenolftaleina. La norma prevede due metodi:

i) metodo A con miscela solvente toluene-etanolo, raccomandato per leganti, pitture e vernici (dove generalmente sono presenti piccole quantità di anidridi libere). Con il metodo A si determina il valore di PAV (partial acid value) corrispondente alla neutralizzazione di tutti i gruppi carbossilici terminali e acidi liberi più la metà delle anidridi libere contenute in una resina.

ii) metodo B con miscela solvente piridina-MEK-acqua, adatto per resine poliestere insature in cui vi sono anche notevoli quantità di anidridi libere. Con il metodo B si determina il valore di TAV (total acid value) corrispondente alla neutralizzazione di tutti i gruppi carbossilici terminali, acidi e anidridi liberi contenuti in una resina.

Con il valore di TAV è possibile calcolare il grado di conversione p, noto il TAV0 della soluzione di riferimento della miscela di monomeri.

Determinazione dell'equivalente epossidico (cod. O.2)

La norma Uni ISO 3001 specifica un metodo per la determinazione degli equivalenti epossidici applicabile a resine epossidiche. La norma indicata definisce:

i) equivalente epossidico (EE): massa di resina, in grammi, contenente una mole del gruppo epossidico

ii) indice epossidico (EI): numero di moli dei gruppi epossidici contenuti in 1 kg di resina.

I gruppi epossidici in una frazione di resina, disciolta in acido acetico anidro, reagiscono con HBr, generato in situ da una soluzione di acido perclorico con bromuro di tetraetilammonio. La soluzione è titolata usando come indicatore il violetto cristallo.

Prove di rigonfiamento per elastomeri reticolati (cod. O.3)

Prove di rigonfiamento per elastomeri reticolati in base alla norma ISO 1817/2015.

Valutazione della resistenza di elastomeri reticolati all’azione di liquidi mediante la misurazione delle proprietà delle gomme prima e dopo l’immersione in liquidi di prova. I liquidi considerati comprendono i liquidi di servizio in uso corrente come i derivati di petrolio, i solventi organici e i reagenti chimici come anche i liquidi di prova di riferimento.

L'azione di un liquido sull'elastomero può generalmente comportare:

a) assorbimento del liquido da parte dell'elastomero

b) estrazione di componenti solubili dall'elastomero

c) reazione chimica con l'elastomero.

La quantità dell'assorbimento (a) è generalmente maggiore di quella dell'estrazione (b), e questo si traduce in un aumento di volume comunemente definito "swelling". La norma definisce i metodi per determinare:

i) variazione di peso, volume e dimensioni

ii) componenti estratti

iii) variazione delle proprietà meccaniche dopo rigonfiamento.

Determinazione % migrazione di plastiche a contatto con alimenti MOCA (cod. O.4)

Con riferimento ai regolamenti europei, (CE) n.1935/2004, n.1895/2005, n.2023/2006, n.282/2008, n.450/2009 e n. 10/2011, su ‘Materiali ed oggetti destinati a venire a contatto con gli alimenti (MOCA)’ che recepiscono quando riportato nella legislazione nazionale con i D.M. 21/3/1973 e D.M.777/82, i provini del materiale plastico (film, lastrine, tappi ecc.) sono sottoposti a contatto con il liquido simulante per immersione totale per 10 giorni a 25° o 40°C, nelle condizioni previste dalle norme:

i) UNI EN 1186-1:2003 Materiali ed articoli in contatto con gli alimenti - Materie plastiche - Guida per la scelta delle condizioni e dei metodi di prova per la migrazione globale;

ii) UNI EN 1186-2:2003 Materiali ed articoli in contatto con gli alimenti - Materie plastiche - Metodi di prova della migrazione globale in olio di semi di girasole per immersione totale;

iii) UNI EN 1186-3:2003 Materiali ed articoli in contatto con gli alimenti - Materie plastiche - Metodi di prova della migrazione globale in simulanti alimentari acquosi per immersione totale.

O.4.1 Determinazione % migrazione di plastiche a contatto con alimenti (MOCA) con acqua distillata

O.4.2 Determinazione % migrazione di plastiche a contatto con alimenti (MOCA) con acido acetico 3% (m/V)

O.4.3 Determinazione % migrazione di plastiche a contatto con alimenti (MOCA) con etanolo 10% (V/V)

O.4.4 Determinazione % migrazione di plastiche a contatto con alimenti (MOCA) con olio di semi di girasole

O.4.5 Determinazione % migrazione di plastiche a contatto con alimenti (MOCA) con etanolo 50% (V/V)

È inoltre possibile determinare il contenuto di particolari sostanze nei liquidi simulanti utilizzati per le prove. In particolare:

O.11A Determinazione del contenuto di MEG (monoetilenglicole) e DEG (dietilenglicole) secondo ISO 13130-7

O.11B Determinazione del contenuto di bisfenolo-A secondo ISO 13130-13

Determinazione del contenuto di isocianati (cod. O.5)

Determinazione di contenuto di isocianati in monomeri e condensati usati per adesivi e poliuretani termoplastici.

La procedura utilizzata è in accordo con la norma EN ISO 14896:2001. La norma prevede l’utilizzo di un eccesso di n-butilammina (nBuA) per la determinazione del contenuto di gruppi isocianato in monomeri aromatici e in resine poliisocianato. Dopo aggiunta di un volume noto di HCl, la titolazione dell’acido libero con KOH è ottenuta per via potenziometrica.

Determinazione del contenuto di ossidrili (cod. O.6)

La determinazione del contenuto di ossidrile è ottenuta con una procedura in accordo con la norma DIN EN ISO 4629-2. Il metodo consente la determinazione valore di ossidrile di polioli, resine, materie prime per vernici e grassi utilizzando anidride acetica. Dalla reazione di acetilazione, l’acido acetico formatori è titolato per via potenziometrica.

Determinazione del contenuto di gruppi amminici (cod. O.7)

Il metodo è utilizzato per la determinazione del contenuto di gruppi amminici primari, secondario e terziario usati come induritori amminici alifatici o aromatici per le resine epossidiche. Il contenuto dei gruppi amminici totali è determinato per via potenziometrica con acido perclorico.

Determinazione del contenuto di formaldeide libera (cod. O.8)

La procedura applicata per la determinazione del contenuto % di formaldeide libera è in accordo con la ISO 11402 (2004), che utilizza la titolazione potenziometrica con: i) idrossilammina cloruro per resine fenoliche; ii) sodiosolfito per resine ureiche e furaniche. Il metodo con bisolfito di sodio è utilizzato anche nella EN 1243 (2011) per ammino- e ammido condensati usati come adesivi.

Un metodo più generale per la determinazione delle aldeidi libere (formaldeide e acetaldeide) si basa su un metodo di prova in HPLC dopo reazione con dinitrofenilidrazina (DNPH), la quale reagisce con aldeidi e chetoni formando il corrispondente idrazone. Utilizzando la cromatografia liquida ad alta prestazione (HPLC) accoppiata ad una rivelazione spettrofotometrica alla lunghezza d’onda di 375 nm, è possibile seguire la formazione dell’idrazone come prodotto della reazione dell’idrazina con l'aldeide libera presente in soluzione.

Determinazione del contenuto di fenolo libero (cod. O.9)

L'analisi del contenuto di fenolo è ottenuta con cromatografo HPLC, composto da pompa a gradiente (Waters 1510), detector a indice di rifrazione (Waters 2414) e array di diodi (DAD-WatersMod 2996), per la determinazione qualitativa e quantitativa di composti organici. L’analisi quantitativa e quantitativa è condotta con software Water Empower su colonne C18 a diversa polarità sia in fase acquosa e che in solventi organici. La curva di calibrazione è ottenuta con uno standard di fenolo in un intervallo di concentrazioni variabile da 1 a 15 mg/ml.

Analisi elementale C H N S O (cod. O.13)

Analisi elementare su campione secco con determinazione della % di carbonio (C), idrogeno (H), zolfo (S), azoto (N) e ossigeno (O). L'analisi permette di determinare la composizione del campione e i rapporti C/N e C/S.

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